I due finali di Tempi moderni

29th April 2020

Per Tempi Moderni, Chaplin girò due finali. Reduce dal successo di Luci della città, pensò in prima battuta a un epilogo ugualmente ricco di pathos. Charlot, uscito dall’ospedale scopre che la Monella, sconfitta dagli eventi, ha deciso di prendere i voti. I due quindi si ritrovano per poi separarsi definitivamente.

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Modern Times

Alternative ending : Charlie departs alone - ECCI00024062

1934-1935

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Modern Times

Alternative ending : Charlie with Gamin dressed as a novice at the Hospital - ECCI00024063

1934-1935

L’uscita di scena di Charlot rimanda quasi esattamente a quella di 20 anni prima con The Tramp, il film che aveva inaugurato il finale chapliniano per eccellenza e in la cui malinconia è stemperata dalla speranza di un futuro migliore.

Ma la presenza di Paulette Goddard e l’amore che li legava anche fuori dal set, ispirò a Chaplin un finale diverso, un film a due voci, nel quale Charlot trova finalmente il suo alter ego femminile. Ballerina in alcune produzioni di Broadway negli anni Venti, Goddard aveva tentato già la fortuna a Hollywood nel 1929. Vi si era poi stabilita definitivamente nel 1932 rimanendo però relegata a ruoli minori. In quello stesso anno incontra Charlie Chaplin con il quale stringe un sodalizio artistico e sentimentale che durerà otto anni.

Chaplin fa di Paulette una star: lei, è bellissima, vitale, ambiziosa e intelligente. La stampa celebra questa coppia perfetta.

Paulette Goddard
crediti Paulette Goddard

“Il legame che ci unì fu la solitudine” scriverà Chaplin nella sua autobiografia “Paulette era appena arrivata da New York e non conosceva nessuno. Come Robinson Crusoe, scoprimmo tutti e due il nostro Venerdì”.

La mattina del 30 agosto del 1935 la Sierra Highway vicino ad Acton, in California, fu chiusa per ultimare le riprese.

Nel congedarsi definitivamente dal suo pubblico, Charlot aveva deciso di non essere più solo.

La scena finale di Tempi moderni
crediti La scena finale di Tempi moderni

Le due figure che si allontanano verso l’orizzonte portano a compimento perfetto la prima descrizione che Chaplin aveva dato dei due personaggi: “Sono gli unici due spiriti vivi in un mondo di automi. Sono veramente vivi. Entrambi possiedono l’eterno spirito della giovinezza e sono assolutamente privi di morale. Vivi perché sono bambini senza senso di responsabilità. Spiritualmente liberi, mentre il resto dell’umanità è oberata di doveri. Non c’è attaccamento romantico nel rapporto fra questi compagni di giochi, fra questi bambini legati nella colpa da una complicità ingenua e innocente”.

Bozza di sceneggiatura / ECCI00313409
crediti Bozza di sceneggiatura / ECCI00313409