Il discorso finale del Grande dittatore è uno degli elementi del lavoro di Chaplin che più è stato utilizzato nel XXI secolo.
“Dovevo farlo”, ha spiegato Chaplin. “Semplicemente dovevo farlo. Non c’era altro modo in cui potessi esprimere in modo adeguato quanto ci tenessi. Era arrivata l’ora di smettere di scherzare. Avevano avuto le loro risate. Ed era stato molto divertente, no? Ma ora dovevano ascoltare. Volevo che smettessero di essere così dannatamente contenti.” (New York World Telegraph, 18 ottobre 1940)
Chaplin ci ha messo mesi a scriverlo. Negli archivi sono state trovate solo poche note. Alcune sono datate novembre 1939 – il film è uscito nel settembre 1940. Tuttavia alcuni documenti manoscritti sembrano stati scritti prima.
Tra maggio e giugno 1940 la segretaria di Chaplin ha preso molti appunti al riguardo.
Le seguenti parole chiave per il discorso del dittatore sono state dettate da Chaplin il 5 giugno 1940:
Ragione. Felicità. Gentilezza. Dolcezza. Umanità. Bellezza. Immaginazione. Integrità. Progresso. Tolleranza. Libertà. Avventura. Amore. Scienza. Democrazia.
Questo documento scritto a mano da Chaplin mostra un stesura successiva:
“Non disperate. L’odio non conquisterà il mondo. L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. La strada che porta all’amore universale e alla fratellanza dell’umanità. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il vento spazzerà via questa polvere, il potere tornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti. Uomini che vi disprezzano e sfruttano voi e loro stessi, che vi oltraggiano e uccidono la vostra personalità.”
Da comparare con la versione definitiva:
“Non disperate. L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie.”